D'Alema: ...Io temo che a quel punto Se Renzi vince non c’è più il centro sinistra ...O renzi pensa di ottenere una maggioranza assoluta. ... Cose già sentite
Il sottoscritto: Ci si unisce intorno un programma non su di un cartello elettorale. Quando si ragione invece nel vecchio modo si deve necessariamente tener conto di una mappa delle identità scadute lo scorso secolo. Bisogna essere innovativi: la politica delle alleanze si può fare solo sulle cose da fare. Perché se ci si orienta solo sui valori si fa presto a far retorica ma poi in effetti significa che il successo di un punto programmatico può significare la crisi di coscienza di un alleato. E di fronte ad una crisi di coscienza non c’è regola di maggioranza che regga. E’ già successo innumerevoli volte al centro sinistra ma quando impareremo? . La foto di Vasto era un accordo tra dirigenti di partito invece sfumato appena è cambiata la scena e quindi le strategie degli “alleati”. Non ci servono foto di Vasto aggiornate. Si può polemizzare su tutti e con tutti: finchè l’unico programma in campo è quello di Renzi e gli altri parlano sostanzialmente d’altro certo che si fioriscono soprattutto le polemiche; ma questo che c’azzecca con un accordo di programma per il governo? Anche D’Alema sul programma di Renzi infatti non ha detto una parola che è una.
D'Alema:Noi abbiamo cercato alle elezioni i voti del centrodestra per battere Berlusconi Renzi li ha chiesti per battere noi, per battere Bersani. Mi permetto di dire che è piuttosto diverso. No guardi una cosa è chiedere alle elezioni i voti contro Berlusconi altra cosa è chiederle alle primarie per battere il gruppo dirigente del centrosinistra. non per sconfiggere Berlusconi lui li chiede contro il gruppo dirigente storico del centro sinistra. Due modi diversi di chiederli. Elettori e ceto politico della destra. Preoccupazione che queste primarie di ventino una rissa. Dopo le risse non è facile ricomporre l’unità di un partito e di una coalizione con cui occorre governare il paese. Ecco perché Bersani
Il sottoscritto:D’Alema cerca sempre il voto contro qualcuno. Renzi cerca un voto intorno un programma. Il programma può coinvolgere anche delusi Berlusconiani e questo è un punto di forza della politica proprio del PD non solo di Renzi. Ma per D’Alema il voto vale soprattutto a vincere un nemico piuttosto che porre le basi di consenso intorno a delle scelte amministrative verificabili a quanto pare.
D'alema: Io non ho mai chiesto di essere candidato! è il partito che deve decidere. Io ho un impegno significativo. Se questa esperienza questo lavoro utile. Appartiene alla normalità della vita dei partiti. Io sono profondo convinto che occorre il rinnovamento. Noi abbiamo già avviato un grande rinnovamento all’interno del nostro partito. Il partito democratico decida poi io farò le mie valutazioni. Il partito democratico decida non possa sottrarsi al dovere di un partito che è quello di prendere le decisioni politiche. E’ un problema del gruppo dirigente storico del centro sinistra.
E qui che sento vibrare l’orgoglio di D’Alema ed è qui che a me cascano tutte e due le braccia. Perché i politici non “limitano” la loro ambizione e l’orgoglio di cambiare qualcosa per i cittadini invece di rispondere alla chiamata dal partito per chissà quale fumosa missione storica? Ma poi il partito chi? Le sezioni? No di certo: le oligarchie che cominciano a ragionare e trattare intorno alle liste. Tutta gente alla quale D’Alema da del tu tutti i giorni e così da anni. Con Renzi ci sarà in questo senso una rivoluzione copernicana chi si candida a qualche cosa lo farà solo perché pensa di essere in grado di raggiungere obiettivi concreti misurabili anche dal comune cittadino. L’ambizione è di vedere i risultati realizzati. Noi vogliamo amministratori capaci i missionari vanno bene in Africa.
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